Il Sarago
pubblicato da: Luca Antonelli
Sarago (Diplodus sargus)
Il Sarago fa parte della famiglia degli Sparidi e conta specie e abitudini diverse. Vive principalmente nelle secche antistanti il litorale ma anche negli anfratti vicini alla riva. Lascia la tana di notte e durante il mare mosso per raggiungere la costa. Nelle praterie sabbiose si accosta raramente solo quando è in atto una perturbazione o la mangianza è assicurata. Questo non vale per i piccoli esemplari che, specialmente di notte, si trovano sotto lo scalino di risacca. Per noi amanti del Surf Casting è la preda che ci riguarda più da vicino; colui che ci spinge a passare le fredde notti invernali, sotto la pioggia e il vento tagliente. Il sarago maggiore, è il più ambito, anche se raramente è possibile imbattersi con il sarago testa nera o pizzuto. Quest'ultimi sono diventati sempre più rari e preferiscono frequentare le zone rocciose e più frequenti nel periodo estivo. Le abitudini alimentari sono abbastanza variegate, si nutre di crostacei, molluschi, vermi e alghe.
Anche nelle notti estive è possibile catturare saraghi sarago primaverile
Si riproduce tra la primavera e l'estate, accostando per la "frega" (espulsione delle uova) che verranno fecondate dal maschio. In questo periodo è possibile catturare gli esemplari più adulti, specialmente in prossimità di un fondo misto che , senz'altro incute più sicurezza al pesce e meno ai nostri terminali. Il sistema di cattura non si distacca molto dalle altre prede se non per il terminale più corto e adatto alla turbolenza. Le esche andranno bene tutte, specialmente per le taglie medie: anellidi, cozza, bibi, cannolicchio e americano, mentre la sardina, seppia e calamaro saranno riservati ai grossi esemplari. Nel caso di un fondale misto a roccia, dove l'incaglio è assicurato, è necessario utilizzare il piombo a perdere e sollevare l'esca dal fondo almeno di venti centimetri.